La “Spesa per la Materia Energia” è la prima voce di spesa che troviamo in bolletta nella sezione “Sintesi degli Importi Fatturati”, così definita nella guida alla lettura della bolletta pubblicata dall’Autorità per l’Energia: “La Spesa per la Materia Energia comprende gli importi fatturati relativamente alle diverse attività svolte dal venditore per fornire l’energia elettrica al cliente finale.“.
Per capirne meglio il significato e le implicazioni, conviene metterla a confronto con la definizione della seconda voce, la Spesa per il Trasporto e la Gestione del Contatore, che invece “Comprende gli importi fatturati per le diverse attività che consentono ai venditori di consegnare ai clienti finali l’energia elettrica“
L’elemento principale che distingue le due definizioni è l’uso di due verbi diversi: la voce Materia Energia si riferisce alle attività svolte per fornire l’energia, mentre la voce Trasporto si riferisce alle attività svolte per consegnare l’energia.
Si potrebbe obiettare che in italiano il verbo fornire include anche la consegna (in genere, se diciamo di aver fornito una cosa a qualcuno intendiamo dire che gliel’abbiamo anche consegnata), perciò la definizione sarebbe probabilmente più chiara se fosse esplicita su questo punto, dicendo per esempio che la spesa per la Materia Energia “Comprende gli importi fatturati relativamente alle diverse attività svolte dal venditore per fornire l’energia elettrica, con l’esclusione delle attività che consentono di consegnarla al cliente finale.”.
Ma c’è un’altra differenza tra le due definizioni: la voce Materia Energia riguarda infatti le attività svolte dal venditore per fornire… mentre la voce Trasporto e Gestione del Contatore riguarda le attività che consentono ai venditori di consegnare… , il che suggerisce che le attività per la consegna dell’energia non siano svolte dal venditore, ossia dalla società con cui il cliente finale ha stipulato il contratto, ma da altri soggetti. E infatti è così: tali attività, che abbiamo descritto in dettagli nell’articolo Spesa per il Trasporto e la Gestione del Contatore sono svolte dal distributore, che le fattura al venditore, che a sua volta le fattura al cliente finale.
E’ una differenza che ha risvolti importanti sul piano pratico, perchè limita la discrezionalità del venditore sul mercato libero ai soli prezzi della Materia Energia, mentre i prezzi relativi alla voce Trasporto e Gestione del Contatore, che non sono riferibili ad attività svolte dal venditore, sono stabiliti dall’Autorità per l’Energia e sono uguali per tutti i gestori.
Alla luce di queste osservazioni, sarebbe probabilmente più utile alla comprensione una definizione unica per le prime due voci di spesa, che chiarisca immediatamente le differenze sostanziali, come potrebbe essere per esempio: La Spesa per la Materia Energia comprende gli importi fatturati relativamente alle diverse attività svolte dal venditore per fornire l’energia elettrica al cliente finale, con l’esclusione delle attività necessarie per consegnare l’energia, che sono svolte dal distributore e fatturate invece sotto la voce Spesa per il Trasporto e la Gestione del Contatore in base alle tariffe stabilite con cadenza trimestrale dall’Autorità per l’Energia.
Tolte le spese di trasporto, data anche la denominazione di “Materia Energia”, si potrebbe pensare che tale voce si riferisca ai soli costi di produzione dell’energia ma così non è, perchè include anche i costi di commercializzazione come pubblicità, servizio clienti e altro.
Non sappiamo come sia nata la scelta di chiamarla “Spesa per la Materia Energia” ma probabilmente se si chiamasse invece “Spesa per la Produzione e Commercializzazione dell’Energia”, o qualcosa di simile, sarebbe tutto più chiaro (e lo sarebbe anche di più se la seconda voce fosse chiamata “Spesa per il Trasporto e la Distribuzione dell’Energia Elettrica”)
In dettaglio, la componente relativa alla commercializzazione è detta PCV (Prezzo Commercializzazione Vendita) e prevede solo una quota fissa annuale che nel 2017 (rettificata dalla componente DispBT di compensazione) ammonta a circa 34 euro all’anno, pari a circa 5,7 euro più Iva nella bolletta bimestrale.
Le componenti riferibili alla produzione dell’energia sono due e si applicano invece sui kWh consumati: la componente PE (Prezzo Energia) che corrisponde al costo per l’acquisto dell’energia elettrica che viene poi rivenduta ai clienti finali, e la componente PD (Prezzo Dispacciamento) relativa ai costi necessari per garantire in ogni momento l’equilibrio tra l’energia immessa in rete e l’energia prelevata per i consumi. La somma di queste due componenti viene a volte indicata con la sigla PED (Prezzo Energia e Dispacciamento). Nel I Trimestre del 2017 il prezzo della componente PE in fascia unica è di 5,316 cts/kWh, che sommati a 1,253 cts/kWh della componente PD formano un prezzo PED di 6,569 cts/kWh (Iva esclusa).
Queste sigle sono importanti, specialmente PE e PED, perchè le tariffe offerte sul mercato libero si riferiscono generalmente a queste sole componenti, anche quando non ne fanno esplicita menzione.
Le ultime due componenti della voce “Materia Energia”, di minore importanza, servono sostanzialmente per compensare ed equilibrare i prezzi delle prime tre: sono le componenti PPE (Prezzo Perequazione Energia) e DispBT.
Queste suddivisioni possono sembrare un po’ complicate ma è opportuno che il consumatore ne sia consapevole quando valuta le offerte che gli vengono proposte sul mercato libero, che generalmente indicano solo il prezzo per kWh della componente energia PE (o PED, e già questa differenza vale oltre un centesimo per kWh).
Il prezzo per kWh indicato nell’offerta va infatti confrontato col prezzo della sola componente corrispondente della voce Materia Energia, tenendo presente il fatto che le altre componenti, così come le altre voci di spesa (Spesa per il Trasporto e la Gestione del Contatore e Spesa per Oneri di Sistema) saranno comunque fatturate in bolletta.
Un commento;
chiarito il significato della fattura energetica