Si sente molto parlare della volontà del Governo Renzi di abolire il regime di maggior tutela e secondo alcuni media sarebbe anzi già cosa fatta: non è raro leggere titoli che annunciano senz’altro l’abolizione del regime di maggior tutela a partire dal 2018.
Poichè non sempre è facile farsi un’idea precisa di come stanno realmente le cose dalle informazioni dei media, rispondiamo prima di tutto ad alcuni quesiti:
1) L’abolizione del regime di maggior tutela a partire dal 2018 è già stabilito in via definitiva da una Legge dello Stato?
Alla data di oggi 18 Gennaio 2016 la risposta a questa domanda è sicuramente no: la proposta è ancora un Disegno di Legge (il DDL annuale sulla concorrenza del 2015), attualmente in esame al Senato, dopo essere stato approvato alla Camera.
2) A che punto è il Disegno di Legge che la prevede, quale iter dovrà ancora seguire, prima di diventare Legge?
Il DDL annuale sulla concorrenza è attualmente al vaglio della 10° Commissione del Senato, dove sarà discusso domani 19 Gennaio 2016 alle h 12: potrà quindi ricevere nuovi emendamenti in Commissione per essere poi sottoposto all’approvazione del Senato. Insomma allo stato attuale nulla è ancora realmente definitivo.
3) Che cosa prevede esattamente il DDL sul regime di maggior tutela?
L’abolizione del regime di maggior tutela è previsto all’art. 27 del DDL (Atti Senato 2085), dove si legge:
Art. 27. (Cessazione della disciplina transitoria dei prezzi dell’energia elettrica)
1. Fatto salvo quanto previsto dagli articoli 28, 30 e 31 della presente legge, a decorrere dal 1º gennaio 2018, il comma 2 dell’articolo 35 del decreto legislativo 1º giugno 2011, n. 93, è abrogato.
Ed ecco cosa diceva il decreto 93 del 2011 nel comma 2 destinato all’abrogazione:
I clienti finali civili e le imprese connesse in bassa tensione con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore ai 10 milioni di euro che non scelgano un fornitore sul mercato libero, sono riforniti di energia elettrica nell’ambito del regime di tutela di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 18 giugno 2007, n.73, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 125.
Ed ecco come il decreto 73 del 2007 definiva il regime di maggior tutela nel citato art. 1 comma 2:
A decorrere dal 1° luglio 2007 i clienti finali domestici hanno diritto di recedere dal preesistente contratto di fornitura di energia elettrica come clienti vincolati, secondo modalita’ stabilite dall’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas, e di scegliere un fornitore diverso dal proprio distributore. In mancanza di tale scelta, l’erogazione del servizio per i clienti finali domestici non riforniti di energia elettrica sul mercato libero e’ garantita dall’impresa di distribuzione, anche attraverso apposite societa’ di vendita, e la funzione di approvvigionamento continua ad essere svolta dall’Acquirente Unico Spa di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79.
Ed ecco la parte del decreto 79 del 1999 che ordina la costituzione dell’Acquirente Unico:
Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il gestore della rete di trasmissione nazionale costituisce una societa’ per azioni denominata “acquirente unico”. La societa’ stipula e gestisce contratti di fornitura al fine di garantire ai clienti vincolati la disponibilita’ della capacita’ produttiva di energia elettrica necessaria e la fornitura di energia elettrica in condizioni di continuita’, sicurezza ed efficienza del servizio nonche’ di parita’ del trattamento, anche tariffario
In definitiva quindi, con l’abolizione del regime di maggior tutela viene a cessare la funzione di approvvigionamento dell’Acquirente Unico Spa, che finora operava in pratica come un enorme gruppo d’acquisto formato da oltre 32 milioni di consumatori di energia elettrica.
Che ne sarà quindi degli attuali utenti in regime di maggior tutela, la stragrande maggioranza serviti da Enel Servizio Elettrico? Dovranno necessariamente passare al mercato libero, e non è detto che sia un passaggio indolore.
Per adesso, comunque, la legge non è ancora approvata e forse c’è la possibilità di apportare modifiche significative che permettano di evitare lo smantellamento di un sistema che ha tutelato per molti anni i consumatori di elettricità dal rischio di abusi e ha consentito agli stessi risparmi notevoli.